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Da fine giugno è obbligatorio dotarsi di un Pos, ovvero di un dispositivo elettronico che permette a chi acquista un bene o un servizio di poter effettuare il pagamento con carte prepagate, carte di credito e carte di debito.

Sono tenuti all’obbligo di Pos:

  • artigiani come falegnami, fabbri e idraulici, ecc;
  • ristoratori e baristi;
  • negozianti e ambulanti;
  • notai;
  • avvocati;
  • ingegneri;
  • geometri;
  • commercialisti;
  • medici;
  • consulenti del lavoro,
  • professionisti in genere.

La misura – sottolinea il Codacons – era attesa da ben 8 anni. Già a partire dal 2014, grazie a un decreto-legge del Governo Monti, era stato introdotto in Italia l’obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con Pos, misura poi confermata ed estesa a partire dal primo luglio 2020 dal decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019). Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat. La vera novità.

I chiarimenti delle Fiamme Gialle

Per chi si rifiuta, le disposizioni prevedono una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.

Si precisa che, in merito alla doppia penalità (30 euro + il 4% del valore della transazione negata), questa scatta solamente nel momento in cui il consumatore richiede il pagamento elettronico e questo gli viene negato dal commerciante, dall’esercente o dal professionista. Se invece il commerciante non ha il Pos, ma il cliente non lo richiede, allora non scatta alcuna sanzione come precisano le Fiamme Gialle. Quindi richiedetelo sempre.

Nella nota inoltre viene chiarito che “l’indicazione dei mezzi di pagamento elettronici la cui accettazione dà luogo all’applicazione della sanzione deve ritenersi tassativa”. Il commerciante, professionista o esercente è sanzionabile solo nel caso in cui non accetta pagamenti con carte di credito e prepagate e non quando non accetta “altri strumenti alternativi al contante” (esempio bonifici) la cui accettazione rimane a scelta e discrezione dell’esercente.

La sanzione non è applicabile nel caso in cui il pagamento elettronico sia rifiutato a casa di una “oggettiva impossibilità tecnica”. Quindi ad esempio in caso di “comprovati problemi di connettività o di malfunzionamenti tecnici dei dispositivi per l’accettazione dei pagamenti elettronici” la sanzione non si applica.

Il commento di Confcommercio

Confcommercio in una nota ha ribadito la sua linea sottolineando che “non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni, quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti“.

Già oggi nel nostro Paese – ha sottolineato Confcommercio – il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è elevato-  con una crescita, nell’ultimo quinquennio, del 120% e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi presso le attività commerciali e di servizi. E’ dunque evidente che il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo, ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso”.

Possono procedere all’accertamento sia la guardia di finanza che gli agenti di polizia giudiziaria. In seguito alla violazione contestata ai trasgressori il rapporto e le prove sono trasmesse al prefetto della provincia in cui è stata contestata la violazione. Infine, tutte le violazioni e l’importo della sanzione applicata saranno registrate all’interno del software Ares della Guardia di Finanza.

Non è chiaro, e non è stato definito come l’acquirente debba segnalare tale violazione. Impossibile che con la tecnologia che avanza giorno dopo giorno, non ci sia un sistema rapido di segnalazione. La verità è che ci troveremo a un bivio davanti al commerciante sprovvisto POS, acquisto o no quel bene. Sappiamo come finirà…