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Pochi giorni fa è stata varata in Russia una legge che è destinata a far discuter molto, vale a dire quella sul cosiddetto “Internet sovrano”. Per il 2021 la Russia potrà fare affidamento su un nuovo Domain Name System
basato interamente sul territorio nazionale. La Roskomnadzor (Agenzia Federale per la Supervisione delle Comunicazioni) potrà arrogarsi funzioni che fino ad ora erano state di esclusiva competenza di ICANN, l’organizzazione no-profit demandata alla gestione mondiale di Internet, con sede a Los Angeles.

Nonostante la formale indipendenza della compagnia rispetto al governo americano, Vladimir Putin ha reputato necessario di slegarsi dal sistema internet globale e di creare un sistema, subito ribattezzato RuNet, ad uso e consumo della Federazione Russa. La nuova rete sarà comunque interconnessa a quella di ICANN, evitando una disconnessione generale da parte di milioni di cittadini russi, ma tutti i provider che forniscono internet nella Federazione dovranno traslare le proprie attività sulla nuova piattaforma. Il provvedimento si può inquadrare all’interno del processo di raffreddamento dei rapporti russo-americani dell’ultimo decennio. Mosca non ha intenzione che alcuni dei suoi servizi base, come ospedali, banche e archivi statali, possano essere potenzialmente a rischio da parte di attacchi telematici provenienti da paesi esteri. Al contempo è stato assicurato dalle autorità russe che il provvedimento non mira affatto alla costruzione di un internet controllato sul modello cinese, ma è semplicemente questione di sicurezza nazionale.


Le rassicurazioni non sono bastate a confortare gli attivisti per i diritti umani, che evidenziano come la disposizione permetterebbe alla Roskomnadzor di rintracciare, filtrare e reindirizzare i flussi di traffico sia
all’interno di RuNet che da RuNet verso la rete ICANN. Particolarmente importante risulta poi la questione social network. In un momento in cui l’informazione e le immagini viaggiano per la maggior parte attraverso le
grandi piattaforme private di Facebook, Instagram e Whatsapp, tutte basate in occidente, è di notevole interesse strategico per la Russia la possibilità di creare piattaforme simili con base nella Federazione; con
RuNet tali piattaforme potrebbero essere sviluppate e testate in totale sicurezza e discrezione. Il provvedimento, che apre una nuova era dei rapporti di forza tra Stati, è certamente rivoluzionario perché per la
prima volta si parla della rete Internet come uno dei possibili campi di confronto e per la prima volta uno degli attori si dimostra in grado di ritagliare uno spazio nazionale all’interno del grande mare dell’internet globale.