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Cresce il bilancio delle vittime dell’epidemia scoppiata in Cina, 17 sono i decessi accertati, mentre gli individui infettati sono più di 500. Si tratta del Coronavirus, che deriva dallo stesso ceppo della temuta Sars, che tra il 2002 e il 2003 fece oltre 800 vittime nel mondo. Il focolaio epidemico è stato individuato in un mercato del pesce a Wuhan, città di 11 milioni di abitanti, ad oggi messa praticamente in quarantena. I sintomi sono simili a quelli di una normale influenza, manifestandosi con febbre, tosse e raffreddore per poi peggiorare con un’aggressiva forma di polmonite. Questo virus è devastante, e si trasmette con facilità da uomo a uomo confermano le autorità sanitarie cinesi. La stessa Cina non ha escluso l’ipotesi di mutazione del virus, cosa che potrebbe rendere l’epidemia ancor più aggressiva. L’OMS, organizzazione mondiale della sanità, ha convocato a Ginevra un comitato speciale per valutare se i casi di decessi registrati costituisca ‘un emergenza pubblica’ dove parteciperà anche la Cina. 

Il rischio che il virus arrivi in Italia non è minimo, – ha affermato il virologo Roberto Burioni purtroppo il virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori, il 25 gennaio è il capodanno cinese dove in circa 7 mila viaggiatori andranno in vacanza anche all’estero“. 

Allertati gli aeroporti di tutto il mondo con protocollo di sicurezza per evitare possibili contagi, attivando screening su voli provenienti da Wuhan. In Italia, la direzione sanitaria dell’aeroporto di Fiumicino ha avvisato tutte le compagnie aeree con voli provenienti dalla Cina di controllare passeggeri ed equipaggio. 

Crollano i mercati

Il Coronavirus contagia anche il mercato, causando un calo delle borse asiatiche, la Cina nello specifico ha messo a segno pessime performance. Lo Shanghai, lo SZSE Component, il Cina A50 e il DJ Shanghai sono arrivati a bruciare più del 3% ciascuno, e Hong Kong ha lasciato più di 2 punti percentuali. Ancor peggio è andata al Nikkei, che ha archiviato la sessione con un -0.98% è al Kospi, giù di quasi un punto percentuale. Tali ribassi che secondo gli analisti sono determinati proprio delle preoccupazioni legate al virus.