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Home›Economia e Società›Huawei è lo smartphone più acquistato al mondo

Huawei è lo smartphone più acquistato al mondo

By Miriana Kuntz
31 Luglio 2020
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Ci sono voluti nove anni prima che il marchio di smartphone più venduto al mondo fosse Huawei. È solo il secondo trimestre del 2020 e il marchio di Zhengfei ha superato le sue rivali principali come Apple e Samsung.

I dati di tale sorpasso, sono emersi grazie ad una ricerca di Canalys, società di analisi tecnologiche. Sono 55,8 milioni i dispositivi consegnati dal gruppo Shenzhen, a dispetto dei 53,7 milioni della rivale Samsung. Il boom delle vendite, sembrerebbe essere stato causato dal mercato domestico cinese, che dopo il coronavirus, sta accingendosi ad una ripresa economica. Solo il 5% di calo consegne, quello registrato da Huawei, contro il -30% di Samsung. Una ripresa, quindi, che gioca in casa, quella di Huawei, il quale ha subito un crollo delle vendite estere del 27%.

A commentare tale accaduto è Ben Stanton, analista di Canalys: «E’ un risultato rimarchevole che poche persone avrebbero potuto immaginare un anno fa. La causa è da ricercare nel covid-19, ma tale primato sarà difficile da mantenere».

Google si tiene stretta Samsung

Corteggiamento serrato quello di Google nei confronti di Samsung, affinché quest’ultima abbandoni l’assistente virtuale Bixby e il Galaxy Store a favore dell’assistente Google e del Play Store. Vacilla, quindi, la posizione di predominanza di Android, che a causa della crociata Trump contro Huawei, ha perso uno dei suoi partner maggiori. Insieme, i due colossi tecnologici rappresentano ad oggi circa il 40% del mercato smartphone mondiale, secondo dati IDC (società mondiale di ricerche di mercato). Se Apple, la quale detiene una quota di mercato pari al 13,3 %, ha basato la sua tecnologia su sistema iOS, e Huawei ha virato verso altri fronti, in bilico sembrerebbe restare proprio Samsung, azienda a cui Google non intende proprio rinunciare.

Paura 5G

Parola d’ordine: 5G. Sembrerebbero essere proprio le reti di quinta generazione ad aver fatto storcere il naso al presidente americano Donald Trump. Il 5G permetterebbe un incremento notevole della velocità di connessione di smartphone e dispositivi di ogni genere. Tra i leader del settore, e capostipiti di tale innovazione, compaiono Huawei, Nokia ed Ericsson, ma l’azienda cinese, da sola vale il 30% del mercato.  Huawei, il cui fatturato si aggira in torno ai 92,5 miliardi di dollari, ha già investito in Italia circa 162 milioni di euro per lo sviluppo della rete 5g a Milano e a Bari. Alla preoccupazione degli Stati Uniti, si è aggiunta anche quella di altre nazioni, le quali non intendono affidare il carico di informazioni sensibili all’azienda cinese. Alla base di tale diffidenza, quindi, sembrerebbe esserci la paura di una gestione così ampia delle reti mobili da parte di una sola nazione, cioè la Cina, anche se la diffidenza Trump sembrerebbe essere mossa anche dal desiderio di frenare l’espansione cinese. Ad oggi la questione 5G è una delle più controverse del mondo delle telecomunicazioni.

La storia del colosso globale

Le sue origini risalgono a più di 30 anni fa, quando Huawei non era tra i produttori di smartphone, ma coadiuvava le sue energie nella più grande società di telecomunicazioni al mondo. L’azienda fu fondata a Shenzhen da Ren Zhengfei, ex ufficiale dell’esercito cinese. Il nome, secondo l’analisi dell’idioma, sembrerebbe significare qualcosa come “l’eccellenza cinese”, anche se ad oggi non esistono dichiarazioni ufficiali. Le sue prime vendite riguardavano centralini importati da Hong Kong, ma bisognerà aspettare il 1992 per la produzione del suo primo centralino digitale. Nel 1997 toccò alla rete fissa, per poi iniziare dopo un po’ la produzione di apparati di telefonia mobile. Nel 2000 Huawei rivolge il suo sguardo verso l’Europa, realizzando il suo primo centro di ricerca in Svezia. Tale voglia di rinnovare e rinnovarsi, non è mai tramontata nell’azienda cinese, la quale ogni anno decide di investire il 10% del suo fatturato in ricerca e sviluppo. 

In Italia, Huawei approda solo nel 2004 e negli anni successivi si occupa di realizzare reti per Telecom. È il 2013, l’anno d’oro dell’azienda. In quell’anno, infatti, nasce il primo smartphone di successo: Ascend P6, per poi realizzare un marchio indirizzato ai nativi digitali: Honor. Nel 2014 si arriverà al riconoscimento delle impronte digitali, tecnologia che non molti smartphone di fascia medio bassa, potevano vantare. Il punto focale, però, è nel 2016, quando con la presentazione di Huawei P9, si arriva ad una tecnologica diversa, tanto che si parla per la prima volta di una doppia fotocamera d’intelligenza Leica. 

Un successo, quello di Huawei, che non sembra avere arresto. Pur con le polemiche Trump, e l’addio ai servizi Google, gli smartphone del brand cinese sembrano essere ancora oggi quelli più acquistati. Un futuro, quello di Huawei costellato di successi, lo stesso futuro che l’azienda sembra aver riservato anche ai suoi fruitori: c’è una nuova stella, infatti, in casa Huawei, Huawei Mate X, smartphone che soddisfa le esigenze dei futuristi, dove un telefono arriva anche a piegarsi e che in Cina, in pochi minuti, ha segnato il tutto esaurito.

TagsandroidappleAscend P6Ben StantonBixbycanalysdonald trumpGalaxy StorehonorhuaweiIDCiosMate XRen Zhengfeisamsung
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Miriana Kuntz

Diplomata al liceo delle scienze umane, con la passione per la scrittura dall'età di 10 anni. Ho frequentato un master di I livello in comunicazione e linguaggio presso Accademia del Linguaggio e delle discipline umanistiche Tauthema Edizioni. Mi occupo inoltre di recensire romanzi per conto di "Eroica Fenice" Ho frequentato un corso di Branding base presso Life Learning. Ho svolto attività di volontariato a progetto presso Associazione di promozione sociale PRIMAVERA. Sono una persona che fa caso ai dettagli delle cose prima che all'insieme, sono tenace e determinata. Il giornalismo ha reso queste caratteristiche ancora più forti, rendendo la mia passione per la scrittura creativa più acuta e riflessiva.

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