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John Elkann, attuale amministratore delegato di Exor sarebbe pronto ad acquistare Repubblica. Quest’ultima fa parte di un nutrito gruppo nelle mani della famiglia De Benedetti, dove oltre al famoso giornale include anche l’Espresso, la Stampa, il Secolo XIX, 13 quotidiani locali e un polo radio. La famiglia imprenditoriale è pronta a vendere Gedi, il gruppo editoriale che edita i loro giornali, a John Elkann, il quale acquisirebbe il 5,99% delle quote azionarie.

Exor dunque è in trattativa con Cir, la finanziaria della famiglia De Benedetti che detiene il 47,78% delle quote sul capitale ordinario. Cir informa che sono in corso discussioni con Exor per il riassestamento finanziario di Gedi. Cir fa sapere che nei prossimi giorni ci sarà un consiglio di amministrazione per l’esame di tale operazione. Di contro Repubblica ha fatto sapere che tutelerà in tutte le sedi l’autonomia, l’indipendenza e la libertà dei giornalisti, difendendo di fatto la gloriosa storia del gruppo fondato da Eugenio Scalfari. “Ci opporremo a ulteriori sacrifici. La nostra è una Redazione che è stata già fortemente penalizzata dalla crisi alla quale abbiamo reagito in questi anni con straordinario senso di responsabilità, professionalità e abnegazione-prosegue Repubblica”.

La variabile ha che spinto questa trattativa è stata l’offerta fatta pervenire all’ingegnere Carlo De Benedetti a Cir, il quale proponeva un prezzo per azione dello 0,25 ritenuta, inaccettabile da questi ultimi. Sul fronte economico la società ha poi subito un brusco calo nei ricavi (-6%) a causa delle flessione nelle vendite (-4,8%) e nella pubblicità (-7%). L’operazione di acquisto di Exor su Gedi dovrà passare per un offerta di pubblico acquisto, cosa che spingerà gli azionisti di Gedi a disinvestire rispetto al gruppo di cui Elkann è il maggior azionista.