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Dopo un’estate passata con il fiato sospeso, il Ministero dell’Istruzione ha comunicato che le lezioni scolastiche riprenderanno regolarmente in data 14 settembre, mentre la data di apertura degli istituti è stata fissata per il primo dello stesso mese. La riapertura è stata ottenuta grazie alla collaborazione di enti statali e associazioni di lavoratori scolastici, studenti e genitori e sarà pienamente conforme alla Linee guida per il rientro, già rese note il 26 giugno scorso. 

La prima tranche di misure necessarie alla riapertura ammonta a 2,9 miliardi di euro, utilizzati principalmente per migliorare l’infrastruttura nei campi dell’edilizia, della formazione e della tecnologia, oltre all’acquisto degli ormai famigerati banchi monoposto (nell’enorme cifra di 2,4 milioni di unità). Tra le facilitazioni per far fronte agli effetti economici della pandemia sono stati inoltre stanziati fondi che permetteranno a 425.000 studenti di ottenere gratis da parte degli istituti scolastici libri e device digitali.

A fare chiarezza sulle modalità del rientro è intervenuto l’Istituto superiore di Sanità, con la pubblicazione delle Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di coronavirus nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia. Andranno tracciati i contatti tra alunni e membri di classi diversi e personale scolastico, mentre sarà affidato ai genitori il compito di misurare la temperatura dei ragazzi e segnalare alla scuola eventuali sintomi sospetti. È inoltre menzionata la possibilità da parte delle scuole di utilizzare unità diagnostiche mobili per i tamponi. 

L’ISS ha fatto sapere che ulteriori chiusure delle scuole saranno disposte solo in seguito ad un’ampia diffusione del virus nella comunità scolastica: non occorreranno dunque nuove serrate per singoli casi di coronavirus nell’istituto, ma solo in seguito ad un numero di casi sostanziale. Qualora uno studente dovesse mostrare sintomi sospetti sarà isolato immediatamente all’interno della struttura e i genitori immediatamente avvertiti. A quel punto, i genitori dovranno contattare il proprio medico di riferimento che dovrà decidere se disporre o meno il tampone.

Sempre agli istituti spetterà la responsabilità di tenere traccia delle assenze, al fine di individuare casi sospetti o particolari concentrazioni di assenze per motivi di salute in determinate classi. Il documento, sviluppato in collaborazione con il Ministero della Sanità, Ministero dell’Istruzione e INAIL, non è tuttavia una risposta definitiva, come indicato nella chiosa del rapporto: “È difficile stimare al momento quanto la riapertura delle scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del virus in Italia”. Proprio a tale proposito, S. Brusaferro, direttore dell’ISS, ha ribadito la necessità di sviluppare una strategia nazionale per far fronte a possibili incrementi dei casi nel periodo di settembre-ottobre.