Le Prospettive dei Costi Energetici in Italia e le Sfide dell’Indipendenza Energetica
Nomisma Energia e Consumerismo: il costo del gas potrebbe subire un notevole incremento
(Di Attilio Manzo) Il prossimo anno si prospetta uno scenario incerto per i costi energetici in Italia, con previsioni che fanno presagire significativi aumenti. Secondo le stime preliminari condotte da esperti di Nomisma Energia e Consumerismo, il costo del gas potrebbe subire un notevole incremento, arrivando a un massimo del 50%, mentre l’energia elettrica non sarà immune da variazioni, con un aumento che potrebbe oscillare tra il 17% e il 25%. Questo, a sua volta, potrebbe tradursi in una spesa annuale aggiuntiva di circa 1.200 euro per una famiglia media.
L’attualità ha catalizzato un acceso dibattito tra economisti provenienti da Srm Intesa San Paolo e il Politecnico di Torino, i quali recentemente hanno presentato il rapporto “Med and Italian Energy” per l’anno 2021 a Bruxelles. Questo studio approfondito offre un’analisi dettagliata delle politiche energetiche in Italia, un paese che riveste un ruolo di rilievo nel panorama del Mediterraneo.
L’aspetto più cruciale che domina il dibattito riguarda la natura temporanea o permanente di questo aumento dei costi energetici. Esperti come Massimo Deandreis di Srm ed Ettore Bompard del Politecnico sono concordi nel ritenere che si tratti di un aumento strutturale. Tuttavia, permane il dubbio riguardo al periodo di tempo in cui questa struttura sarà mantenuta. Saranno sufficienti alcuni mesi? (La Commissione Europea ha recentemente avanzato l’ipotesi di una possibile normalizzazione entro aprile.) Oppure dobbiamo prepararci a prospettive di durata annuale o persino più lunghe?
Un altro aspetto importante riguarda il ruolo delle centrali “marginali” a gas, notoriamente influenti nella determinazione dei prezzi del chilowattora nel mercato elettrico. Queste centrali, spesso denominate gas-peaker, rivestono una posizione fondamentale, specialmente in un contesto in cui il metano rappresenta la principale fonte di energia. Queste centrali fungono da contrappeso alle fonti rinnovabili, soggette a fluttuazioni durante il processo di transizione energetica. Inoltre, con una riduzione della domanda di energia nel 2020, a causa della crisi sanitaria, si è registrato uno spostamento dei costi dalle fonti di energia basate su combustibili fossili verso i mercati dei servizi ausiliari, il tutto mirando a compensare la variabilità delle fonti rinnovabili. Sia Srm che il Politecnico di Torino confermano che al momento non vi sono segnali inequivocabili che suggeriscano un significativo aumento nella domanda energetica influenzata dall’effetto Covid, specialmente considerando che l’economia si è dimostrata in grado di adattarsi dopo la prima ondata di primavera nel 2020.
Infine, il rapporto sottolinea l’importanza di rafforzare le interconnessioni, sia nell’ambito elettrico che del gas, e migliorare la cooperazione tra i paesi del Mediterraneo. L’Europa è caratterizzata dalla diversità del suo mix energetico e sta compiendo progressi significativi verso la sostenibilità. Tuttavia, sia l’Europa nel suo insieme che l’Italia in particolare mostrano una dipendenza considerevole dai combustibili fossili. Pertanto, è essenziale adottare politiche energetiche che pongano maggiore enfasi sull’indipendenza energetica, con l’obiettivo di perseguire una sostenibilità a lungo termine.