L’evento Made in Italy intitolato “Tradizione e Innovazione: l’eccellenza italiana si rinnova”, promosso a Napoli, ha riunito imprenditori, operatori del settore e realtà locali per fare il punto sulle opportunità e le criticità che interessano le imprese campane e nazionali.

Apertura e quadro regionale

L’incontro, inaugurato da Roberto Santori, founder della Made in Italy community, si è svolto presso il La Santissima Community Hub e ha posto l’accento sul peso economico della regione: la Campania è risultata la settima regione italiana per export, con un valore vicino ai 21,7 miliardi di euro e una platea di circa 500mila imprese attive sul territorio. “Oggi a Napoli analizziamo gli asset fondamentali per le imprese, l’export e il commercio derivante dalla Campania”, ha detto Santori all’Ansa, sottolineando il ruolo della città come patrimonio culturale che favorisce l’attrattività del prodotto italiano.

Sfide strutturali: digitale, sostenibilità e dazi

Nel corso dell’intervento Santori ha richiamato l’attenzione sulle trasformazioni in atto: dalla digitalizzazione all’integrazione dell’intelligenza artificiale, fino alla transizione green. Ha inoltre evidenziato l’impatto dei dazi internazionali, in particolare quelli introdotti dagli Stati Uniti, che hanno creato tensioni sulle catene commerciali; malgrado ciò, ha osservato, molte imprese hanno reagito rimodellando canali distributivi e mercati di sbocco. “Le sfide ora sono tante, dalla trasformazione digitale… alla trasformazione green”, ha spiegato, descrivendo un contesto segnato da incertezza ma anche da resilienza.

Nuovi mercati: focus sul Sudamerica

A fronte delle difficoltà sui tradizionali mercati, la strategia indicata dalla comunità di imprese punta all’espansione verso l’America Latina. Santori ha indicato il Brasile come principale interlocutore estero, ricordando la presenza di una vasta comunità di origine italiana, e ha citato anche Argentina e Perù come mercati in crescita. Ha aggiunto che esistono opportunità analoghe nel Far East e nell’est Europa, dove la domanda per il made in Italy resta elevata.