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Cambia e migliora l’algoritmo del news feed di Facebook, Mark Zuckerberg si diverte ancora una volta.

Il suo obiettivo: meno like, più tempo di lettura. Si modifica il modo in cui verranno distribuiti gli aggiornamenti delle notizie sulla home degli utenti, si terrà conto della pluralità delle fonti dei contenuti pubblicati e il tempo passato a leggere un articolo.

Mark Zuckerberg si concentrerà sul tempo trascorso sulla pagina

Per ogni link esterno Facebook calcola la durata trascorsa a leggerlo nel browser, eliminando dal conteggio i secondi impiegati per caricare la pagina. Inoltre, il tempo di lettura non sarà calcolato in assoluto, per evitare di favorire esclusivamente gli articoli molto lunghi ma con tutta una serie di parametri. Un modo per capire meglio quali articoli potrebbero essere interessanti in base a quanto tempo viene impiegato per leggerli. L’obiettivo quindi è sostenere le notizie che attirano gli utenti, li incuriosiscono e favoriscono la lettura, non più solo quelli che generano interazione con commenti o ‘mi piace’. Si cerca in questo modo di evitare il dilagarsi di contenuti di scarsa qualità, così sarà più probabile ritrovarsi nella propria bacheca post più adatti ai propri gusti. Il fattore qualità si lega strettamente ad un altro parametro, il tempo, che fornisce indicazioni sull’importanza di determinati contenuti.

Per questo Mark Zuckerberg inserirà un nuovo fattore di calcolo, in modo da poter prevedere per quanto un utente si soffermerà su un articolo: questo aspetto sarà utile ad indirizzare il posizionamento dei post all’interno del news feed. Questo cambiamento sarà a beneficio in particolare per chi utilizza i dispositivi mobili dato che le novità riguardano proprio gli Instant Articles e le attività sul browser mobile ma l’azienda ha spiegato che questo stesso sistema potrebbe poi essere adattato per gli utenti desktop. Diversi e contrastanti sono i pensieri su questa nuova versione del news feed: per alcuni rappresenta una vittoria (LongForm journalism, ndr),  altri sono risentiti in difesa delle notizie brevi. Il tempo medio che il lettore spende per leggere una storia non è la lunghezza della storia stessa. L’operazione intrapresa dal social network è, principalmente, per colmare le lacune del suo algoritmo che gradualmente cerca di avvicinarsi sempre di più alle esigenze degli utenti. Gli ultimi ritocchi di Facebook sembrano imitare le recenti tendenze dell’editoria che danno appunto importanza al tempo.