Presentato il Rapporto annuale sulle Pmi della regione. Crescita esponenziale delle esportazioni e proposte innovative per rafforzare il tessuto economico del territorio

L’ultimo Rapporto Annuale sulle Piccole e Medie Imprese (PMI) della Campania ha rivelato un’espansione significativa dell’export manifatturiero della regione, segnando un incremento del 30%. Il documento, presentato il 25 marzo presso l’Unione Industriali Napoli, nasce da un’efficace sinergia tra Confindustria Campania e il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, arricchito dal contributo dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dal supporto di Banca Mediolanum. Quest’edizione pone un particolare accento sulla finanza sostenibile, integrando l’analisi quantitativa con approfondimenti qualitativi e considerazioni di esperti di calibro nazionale.

Il Presidente di Unione Industriali Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, ha dichiarato: “Gli indicatori di fiducia per le PMI, riportati nel Rapporto, sono rafforzati per la Provincia di Napoli. La crescita di settori come l’agroalimentare, l’aereonautico, il turismo e il farmaceutico può ritenersi valida al di là di una fase congiunturale. La propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione delle nostre imprese appare in crescita considerevole. L’auspicio è che si attuino politiche e strumenti di coesione finalizzati a ridurre il divario con il Centro Nord nella prospettiva di una crescita generale del Paese”.

Il Rapporto PMI Campania 2023 (Rapporto integrale) fornisce una disamina approfondita dell’ambiente economico regionale, evidenziando tanto le criticità quanto le potenzialità per il tessuto imprenditoriale di piccole e medie dimensioni. In un contesto globale e nazionale caratterizzato da instabilità geopolitica e finanziaria, la regione emerge per la sua resilienza. Il documento rivela, difatti, un’espansione notevole del Prodotto Interno Lordo (PIL) locale, sostenuta principalmente dai settori edilizio e dei servizi, nonostante le persistenti sfide nel comparto industriale.

Con un incremento del PIL dello 0,6% nel 2023, la Campania si colloca in una posizione mediana rispetto al panorama del Mezzogiorno e all’intero territorio nazionale, anticipando una potenziale ripresa nel 2024. Il Rapporto, tuttavia, pone enfasi sulle problematiche connesse all’elevata incidenza di povertà e alla vulnerabilità sociale, fattori che necessitano di interventi mirati.

Dal punto di vista imprenditoriale, lo studio mette in rilievo uno scenario vivace, caratterizzato da un incremento delle realtà operative nel settore edile e da una consolidata presenza nel dominio dei servizi. Si osserva, inoltre, un significativo aumento occupazionale nei comparti manifatturiero e costruttivo, fondamentali per il sostentamento economico della regione. Ciononostante, si segnala una eccessiva dipendenza dal finanziamento bancario, unitamente alla necessità di favorire investimenti orientati verso beni immateriali.

La sezione dedicata alla congiuntura bancaria, nello specifico, delinea uno scenario in cui, nonostante l’espansione creditizia e il contenimento dei rischi, il costo del credito risulta ancora marginalmente superiore alla media nazionale. Il rapporto conclude evidenziando la rilevanza strategica della proiezione internazionale delle imprese, corroborata da un marcato incremento delle esportazioni, simbolo della competitività dell’ecosistema produttivo campano.

 

 

Nell’ambito della presentazione dello studio, Pasquale Lampugnale, Presidente Regionale e Vicepresidente Nazionale di Piccola Industria Confindustria, ha sottolineato l’essenzialità di rendere permanenti le agevolazioni fiscali per le Piccole e Medie Imprese. Lampugnale ha avanzato un insieme di sei misure strategiche intese a rafforzare il supporto economico e ampliare gli incentivi per le aziende operanti nel Mezzogiorno, includendo proposte quali la riforma del Fondo di Garanzia per le PMI e l’incremento della crescita aziendale attraverso vantaggi fiscali. Ha inoltre invocato un’azione rapida per facilitare l’accesso al credito e alle alternative finanziarie per le PMI, puntando a favorire l’innovazione e a intensificare la competitività nell’era della transizione digitale e della sostenibilità (twin revolutions).