Ryanair, possibili 1500 licenziamenti
Sono 1500 i lavoratori (piloti e personale di bordo) che potrebbero salutare Ryanair, una delle più celebri compagnie aeree low cost. A riportarlo è l’agenzia americana Bloomberg.
L’annuncio degli esuberi sarebbe stato annunciato allo staff da Michael O’Leary, amministratore delegato dell’azienda, ma tempo addietro era stato già preannunciato un primo avviso di tagli al personale di cui però non era stata specificata l’entità. Causa principale la crisi degli utili, (nel secondo semestre del 2019 la compagnia ha avuto un calo del 21% nei profitti e il costo medio dei biglietti è sceso del 6%), il divieto di volo per i modelli Boeing 737 Max, nonché una certa tensione in vista della Brexit. Nel caso di Brexit senza accordo infatti i danni per le basi nel Regno Unito sarebbero ingenti. In realtà i tagli sarebbero relativi a 500 posizioni da pilota e 400 da assistente di volo. Altri 600 esuberi sarebbero invece relativi alle posizioni nel nuovo piano di assunzione.
“Perdite inevitabili” ha commentato Michael O’Leary, aggiungendo però che nelle prossime due settimane l’azienda farà di tutto per ridurre al minimo i licenziamenti.
L’entità dei tagli, se confermata, sarebbe enorme: a essere licenziati risulterebbe infatti circa il 10% dei piloti attualmente in servizio. Inoltre, 1500 esuberi è un numero altissimo per una compagnia che impiega allo stato attuale 17000 dipendenti in totale. Numeriche che andrebbero a minare la compagnia irlandese soprattutto nella sua immagine, già più volte danneggiata nell’ultimo anno. Secondo Bloomberg la decisione definitiva circa i licenziamenti sarà presa entro la fine del mese di agosto. Necessario infatti è tener conto dei numeri e delle esigenze di ogni aeroporto in cui Ryanair opera, nonché attendere la discussione con i sindacati. Quest’ultimi infatti denunciano che nonostante la prospettiva degli esuberi sia ormai certa, Ryanair stia continuando ad addestrare e formare personale.