TikTok: vendità a metà per Oracle?
Parte la settimana decisiva prima della scadenza della deadline imposta dal presidente americano Donald Trump a TikTok. Nessuna proroga quella concessa da Trump, che rimane stabile sulla sua posizione.
Era da qualche mese che la voce di due possibili acquirenti si era fatta più intensa: a voler acquistare TikTok due colossi, Microsoft e Oracle. L’offerta del primo è stata respinta. Secondo indiscrezioni americane, Oracle ha al momento raggiunto solo un accordo preliminare di “partnership tecnologica” con ByteDance.
Nessuna vendita totale, quindi, quella del social network cinese, ma si tratterebbe di una gestione condivisa delle operazioni statunitensi. Tale accordo sarà approvato dal Comitato investimenti esteri americani e da quello cinese. Il quale, sarebbe pronto ad opporsi aspramente nel caso di una vendita completa sia dell’app che dell’algoritmo.
Poco chiaro quindi, il futuro di TikTok in America. Gli utenti non conoscono ancora gli sviluppi riguardo i prossimi giorni. Google ed Apple potrebbero essere prossimi alla rimozione dell’app dagli store americani, ma non è escluso il fatto che le vecchie versioni potrebbero ancora funzionare.
Bytedance era già in perdita, quando, causa di forza maggiore, ha perso l’intero mercato indiano. Quest’ultimo ha messo al bando il social cinese. Se TikTok America dovesse chiudere definitivamente questa settimana o a novembre, ci sarebbe la perdita di una grossa fetta di mercato. Non si esclude l’ipotesi che il social potrà dividersi in due. Si pensa infatti, che anche nel caso in cui il governo cinese dovesse bloccare l’esportazione dell’algoritmo, non è detto che un acquirente americano non riesca a svilupparne uno altrettanto valido.
Vendita a metà
Sono i media cinesi a fare luce sulla questione vendita. Secondo indiscrezioni, sembra che Bytedance non venderà i suoi asset negli Stati Uniti. Di conseguenza non ci sarà alcun passaggio di codice sorgente. Mossa furba, quindi, quella del gruppo cinese, che con la sua vendita a metà potrebbe evitare il bando emanato da Trump senza svelare i suoi segreti. Partnership, è la parola da usare se si parla di TikTok ed Oracle. In base alla proposta di accordo, secondo fonti dell’agenzia Reuters, Oracle sarebbe un partner tecnologico, che si occuperà della gestione dei dati statunitensi. Occorre fare una distinzione netta, infatti, tra software e community. Mentre la comunità è l’insieme dei nomi utente, delle loro abitudini e della gestione dei loro dati, il software è la molla che li ha tenuti insieme, e il segreto del successo cinese.
A fare chiarezza è Matteo Flora (amministratore delegato di The Fool) che all’AGI racconta cos’è il motore di raccomandazione di TikTok. Secondo Flora, alla base della vendita a metà ci sia il segreto del “loro successo”.
«Il motore di raccomandazione, cioè il sistema di intelligenza artificiale che suggerisce all’utente qual è il prossimo contenuto da fruire è di proprietà di ByteDance ed è ciò che ha creato problemi ai social occidentali, essendo di fatto un sistema inattaccabile e di successo».
La società sviluppatrice è la Tautiao, la quale ha una valutazione di mercato di circa 30 miliardi di dollari. Sembrerebbe essere proprio questo il segreto che ha reso TikTok un social di successo. Un segreto che Bytedance non vuole svelare a nessuno, tanto meno alla società americana.
Chiaro che Bytedance davanti a una vendita forzata delle attività americane di TikTok, dica: «va bene, vi vendo la piattaforma e gli utenti, vi do l’esclusivo uso in America del social, ma non vi darò nel pacchetto anche gli algoritmi che fanno funzionare il social» Continua così Flora.
Tale segreto, infatti, sembrerebbe aver battuto la concorrenza più volte, come nel caso dei “reels” Instagram (una sorta di video brevi simili a TikTok), i quali non hanno ricevuto lo stesso successo del social cinese.
Niente di nuovo se si pensi, che la stessa Bytedance, quando ha comprato Musical.ly (predecessore di TikToK) nel 2017 per un miliardo, avrebbe acquisito la base utenti per allargare la propria.
Spionaggio o no?
Era toccata per prima a Huawei, quando Donald Trump l’aveva tacciata di spionaggio contro l’America. La stessa sorte sembrerebbe essere stata riservata alla società di ByteDance. Ma lo spionaggio esiste davvero? Nella storia dei social network non ne esiste uno che è stato risparmiato dalle critiche di spionaggio. Ai primi posti tra i “cattivi” compare Facebook, la cui reputazione è stata compromessa in maniera schiacciante con lo scandalo Cambridge Analytica. A prendere il posto di Mark Zuckerberg sembrerebbe essere proprio TikTok. A fomentare i dubbi, è un ricercatore informatico che su Reddit usa lo pseudonimo di Bangorlol:
«Sono riuscito a decodificare il sistema TikToK, altro non è che un servizio di raccolta dati camuffato da social network».
Un affronto terribile, in quanto nei primi mesi del 2020 TikTok si è classificata come l’app più scaricata dagli store Apple e Google.
Anche gli “Anonymous” si sono aizzati contro il social di Bytedance. Definendolo come un malware gestito dal governo cinese per condurre un’operazione di spionaggio di massa.
TikTok è alle strette quindi e sembra non avere scampo. Se si pensi che per una volta il social network cinese ha messo dalla stessa parte il governo statunitense, quello indiano e persino la società segreta degli Anonymous.
Sotto la raffica di accuse e rivendicazioni americane, ad oggi sono ancora 100 i milioni di utenti che mensilmente utilizzano l’app in tutta Europa. A livello mondiale raggiunge i 690 milioni di utenti attivi al mese con oltre 2 miliardi di download. Quanto al data center, bisognerà aspettare al 2022, quando in Irlanda sorgerà un nuovo punto di riferimento. Grazie ad un investimento pari a 500 milioni di dollari, che permetterà la creazione di centinaia di nuovi posti di lavoro.