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Chi segue Donald Trump sui social sa bene che quella che sembra una goliardica battuta fatta rimbalzare sui social e che i più credono una fake news è con ogni probabilità un vero post o un tweet del profilo ufficiale dell’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America.
Tuttavia anche i più navigati hanno sgranato gli occhi quando hanno letto il post in cui Donald Trump pensava di acquistare la Groenlandia. Una proposta che, inverosimile a dirsi, ha avuto un seguito con tanto di risposta della Danimarca, cui la Groenlandia appartiene politicamente, in cui il Paese europeo rifiuta tale ipotesi. Rifiuto al quale il presidente americano non ha ben reagito, posticipando la sua visita ufficiale in Danimarca.

Una storia breve, strana, ma intensa dati gli effetti che questo siparietto internazionale ha generato. Nelle ultime settimane infatti le prenotazioni turistiche in uno dei luoghi più freddi del mondo sono aumentate esponenzialmente. Casualità? No.
I ripetuti tweet e post facebook di uno degli uomini più influenti del mondo hanno infatti generato curiosità nelle centinaia di migliaia di persone che lo seguono, facendo conoscere un posto di cui molti ignoravano la collocazione geografica se non l’esistenza.

I dati sono stati forniti dall’app di prenotazioni di viaggi aerei Hopper e mostrano come, nelle due settimane successive a Ferragosto, le ricerche aventi ad oggetto la Groenlandia sono aumentate del 337%. Anche il tour operator Intrepid Travel, che lì organizza viaggi ed escursioni, ha visto aumentare le visite al suo sito del 237% e le visite al sito ufficiale dell’ente del turismo del posto, VisitGroenland.com, sono aumentate di dieci volte.

Un luogo, la Groenlandia, che sembra non voler cedere alle lusinghe che ultimamente arrivano non solo dagli USA, ma anche da altri Paesi. Con lo scioglimento dei ghiacciai, infatti, il territorio diventa sempre più favorevole a nuove rotte navali. Inoltre l’isola è celebre per le sue immense risorse minerarie, elemento che ne rende il possesso particolarmente appetibile: per quanto possa apparire assurdo, non è la prima volta che un Paese chieda di acquistarla. Ma la Groenlandia si gode la sua autonomia e, per il momento, il turismo improvviso di un involontario marketing politico.