Twitch ed investimento Amazon

Di Mario Ferone
Twitch, la piattaforma di streaming online, continua a volare e a far crescere i propri utenti. Secondo il Wall Street Journal, gli streamer (utenti che trasmettono loro stessi giocare ai videogames) arriverebbero a guadagnare la cifra di ben 50mila dollari all’ora per sponsorizzare prodotti videoludici.
La crescita del settore dello streaming ha cominciato a diventare sempre più dirompente quando cinque anni fa, Jeff Bezos, miliardario proprietario di Amazon, ha messo le mani su quella che adesso è la piattaforma leader nel settore: Twitch.tv.
Nel 2014 infatti, il colosso americano ha inglobato Twitch all’interno del proprio circuito sborsando una cifra pari a quasi un miliardo di dollari.
I numeri della piattaforma da quel momento in poi non hanno fatto altro che lievitare, nell’ottobre 2013 Twitch contava circa 43 milioni di visitatori, mentre dopo il grosso investimento di Amazon i numeri sono aumentati esponenzialmente: i creatori di contenuti nel 2018 sono arrivati a 1.5 milioni, mentre gli spettatori giornalieri unici sono diventati circa 15 milioni.
L’investimento da parte di Amazon non ha fatto altro che giovare alla piattaforma nata nel 2011 che ha visto i propri numeri aumentare nel giro di 4 anni. Amazon però ha un grande ruolo nell’evoluzione del sito di streaming.
Una delle mosse fondamentali messe in atto è stata quella di poter collegare gli account delle due piattaforme (Amazon e Twitch) offrendo grossi vantaggi ai possessori di Amazon Prime, l’abbonamento annuale che fino a quel momento garantiva solo spedizioni gratuite per i prodotti Amazon.
Con l’avvento di Twitch Prime infatti, tutti i proprietari di Amazon Prime, hanno potuto gratuitamente usufruire di vantaggi che non concernevano solo il sito di spedizioni, ma anche Twitch.
Attraverso Twitch Prime l’utente può sostenere gli “streamer” abbonandosi ai loro canali, favorendo la crescita di tutta la piattaforma e dei creatori di contenuti stessi che guadagnano per ogni abbonato circa 2,5 euro ogni mese.
Come evidenziato dal Wall Street Journal, Twitch ha creato una nuova figura professionale, che fino a qualche anno fa non sarebbe potuta esistere: alcuni streamer arrivano infatti a guadagnare cifre esorbitanti dato l’appeal che generano agli occhi degli investitori.
Grandi aziende sono pronte ad investire su di loro anche milioni di dollari, è il caso di Tyler “Ninja” Blevins, che senza dubbio è la figura più influente su Twitch.
In un’intervista alla CNBC egli ha spiegato come, attraverso il semplice trasmettere se stesso giocare ai videogiochi, guadagnerebbe una cifra attorno ai cinquecento mila dollari al mese solo dagli abbonamenti effettuati sulla piattaforma dai suoi spettatori.
La mossa di Twitch Prime si conferma quindi di vitale importanza, i diretti competitor di Twitch (YouTube in pole), non offrono abbonamenti gratis per gli streamer, rendendo ostico per gli spettatori di giovane età dover sostenere una spesa mensile di circa cinque euro per supportare i propri idoli.
Mettendosi così in mostra, Twitch è riuscito a consolidare partnership con la maggior parte dei colossi del mondo dei videogiochi, inglobando all’interno di Twitch Prime non solo abbonamenti gratuiti per gli streamer, ma anche vantaggi per i videogiochi più in voga del momento, proprio grazie alle collaborazioni tra case produttrici e Twitch.
È il caso di Fortnite, senza dubbio il gioco più famoso degli ultimi due anni, che conta fino a 250 milioni di giocatori. Nel momento di massima visibilità, Twitch ha rilasciato numerosi pacchetti di contenuti aggiuntivi ai possessori di Twitch Prime, inducendo migliaia di giocatori ad abbonarsi, anche solo sfruttando il mese gratuito che Amazon offre, portando comunque molta pubblicità sia a Twitch che ad Amazon stesso. Il sistema di Twitch è quindi semplice: più libertà ai creatori di contenuti, meno restrizioni, abbonamenti regalati agli streamer e più pubblicità. È questa la ricetta del gigante che ormai con la trasmissione di eventi collegati al mondo del “gaming” riesce a toccare cifre pari a settecentomila spettatori collegati allo stesso tempo.