Api, alto rischio di estinzione

Il futuro delle api è in serio rischio in quanto si può andare incontro ad una vera e propria estinzione. Tra gli animali più importanti e fondamentali per la nostra vita, le api hanno un ruolo davvero significativo. Nell’Unione Europea in aggiunta anche in Gran Bretagna, esistono 17 milioni di alveari ed oltre 600 mila apicoltori i quali producono ogni anno circa 250 mila tonnellate di miele.
Dati che l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, evidenzia quanto le api costituiscono non solo un bene nella nostra vita ma anche l’importanza che hanno a livello economico e ambientale soprattutto per l’impollinazione delle piante. Dove anche le colture agrarie interessate all’impollinazione includono cereali, frutta e verdure essenziali nelle diete animali e l’alimentazione umana.
Infatti nella produzione agricola mondiale quella associata direttamente all’impollinazione animale ha un giro di affari che rappresenta un valore economico che va dai 235 e i 577 miliardi di dollari. Ed infine indispensabile anche ai combustibili, fibre come il lino e il cotone e materiali da costruzioni.
Nel corso degli ultimi anni gli apicoltori di tutto il mondo hanno lanciato un vero e proprio grido d’allarme per evidenziare la continua riduzione delle numerose colonie di api ed un enorme declino delle loro popolazioni.
Mentre nel continente europeo il calo repentino del numero di api, dove una specie su 10 è già a rischio di estinzione, rappresenta una minaccia per le città e le campagne. Dove il numero degli alveari scomparsi in 5 anni in Italia è di circa 200 mila.
Le varie cause
Dalle attività di impollinazione delle api derivano infatti il 70% della frutta e verdura ed il 90% di piante oltre ai fiori selvatici che esistono in natura. Ma a generare la distruzione dell’operato di questi preziosi insetti le cause più comuni sono i pesticidi, l’inquinamento atmosferico, l’agricoltura intensiva e i cambiamenti climatici che rappresentano una vera minaccia alla loro sopravvivenza.
Nel nostro paese dal 2003 si segnala un’estrema moria di api. A causare la loro morte sono molto spesso dei parassiti come la Varroa o alcuni utilizzi come agrofarmaci, e altro fattore preoccupante è la diminuzione della biodiversità vegetale.
Per questo motivo l’Unione Europea si sta muovendo in più direzioni, proponendo regole sempre più rigide in fatto di utilizzo di agrofarmaci oltre alla salvaguardia per incentivare gli habitat frequentati dalle api.
Raccolta di firme
Dalla fine dello scorso anno è in corso una raccolta di firme nei 27 Paesi membri in ambito della campagna “Save Bees and Farmes”, salviamo le api e gli agricoltori. La raccolta attivata mediante lo strumento dell’ICE “Iniziativa dei cittadini europei”.
Trattasi di un meccanismo di democrazia ed è prevista dal Trattato della Ue e disciplinato da un regolamento specifico, il quale compirà esattamente 10 anni il prossimo 1° gennaio.
Un’Ice, per avere successo deve raccogliere perlomeno 1 milione di firme nell’arco di un anno, e può essere proposto da un comitato di cittadini residenti in almeno sette Stati membri diversi e inoltre ogni Paese deve raggiungere una soglia minima commisurata per numero dei suoi abitanti.
Se la raccolta riesce con annesse firme convalidate, la Commissione di Bruxelles viene sollecitata a rispondere e a predisporre interventi concreti in modo da attivare le finalità dell’iniziativa dove l’Europarlamento potrà discutere il tutto in assemblea controllando che l’Esecutivo dia il benestare alla petizione.
Le premesse
Per le api si studia una mission specifica, ossia l’obiettivo è quello di eliminare i pesticidi sintetici, sostenere la transizione delle aziende che volgono a coltivazioni senza OGM e agrofarmaci. Inoltre ripristinare gli ecosistemi nelle aree agricole, premesse che si prevedono di essere prese in carico entro il 2035.
La raccolta firme sta procedendo con alcune difficoltà in quanto il difficile momento che stiamo vivendo causa covid ha rallentato il ritmo. Infatti a proposito di ciò la Commissione ha acconsentito di spostare dal 30 settembre scorso al 31 marzo prossimo proprio per toccare quota 1 milione di firme.
L’allarme degli apicoltori
Se ci si focalizza bene sugli alberi non ci sono più alveari, tutto questo perché senza le cure adatte degli apicoltori, le api non riescono a resistere in un mondo ormai diventato sempre meno ospitale. La natura è sempre più in pericolo e gli apicoltori sono fondamentali per questi preziosi insetti. Oggi è di fondamentale importanza sostenere le apicolture virtuose italiane che mettono al primo posto la vita delle api.
3Bee lancia il progetto “Adotta un alveare”
Nasce 3Bee, un’azienda agri-tech in cui sviluppa sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api, dove in soli due anni ha inoltre sviluppato un network di 10.000 apicoltori in tutta Italia che aiutano e seguono questa tecnologia. A parlarne è il CEO di 3Bee Niccolò Calandri che gentilmente mi ha concesso una lunga chiacchierata al riguardo.
- Come nasce 3Bee e che tipo di servizio offre la vostra azienda?
- 3Bee nasce dalla mia passione per l’elettronica e delle api per Riccardo. Nel 2017, tornati dall’estero, io dall’MIT di Boston e Riccardo da UDC in Irlanda, abbiamo deciso di sviluppare un progetto per la salvaguardia delle api. L’idea era di migliorare lo stato di salute delle api tramite miglioramento delle pratiche apistiche. Abbiamo così portato sul mercato Hive-tech un dispositivo IOT che permetta di sapere 24/24 come stanno le Api, e se hanno bisogno di mangiare, se stanno morendo o se ci sono problemi di ogni sorta.
- Da quante persone è composto il vostro team?
- Siamo in 15, composti da sviluppatori ed elettronici, specializzato in intelligenza artificiale. Abbiamo un team di Impact che sviluppa campagne Digital e OOH con un solo scopo, far parlare delle api e della loro importanza. Abbiamo un team di operatori che si occupa di assemblaggio e assistenza clienti.
- Quante sono le aziende che ad oggi hanno richiesto di usufruire di queste nuove tecnologie per la salvaguardia delle api?
- Abbiamo più di 3000 aziende che usano la nostra tecnologia, principalmente in Italia. Ma anche in Europa, Australia, Nuova Zelanda, Mozambico e Papua.
- È vero che Carrefour Italia ha scelto 3bee per sviluppare un progetto volto alla tutela delle api?
- Assieme a Carrefour Italia abbiamo sviluppato un progetto per il sostegno degli apicoltori italiani. Abbiamo identificato 20 apicolture, 20 alveari e li abbiamo dotati della nostra tecnologia. L’obiettivo è quello di creare un apiario virtuale firmato Carrefour.
- Mi conferma che sempre con Carrefour Italia è nato un ulteriore progetto chiamato “3Bee on the road”, un vero e proprio tour che impegna il vostro team in varie tappe in giro per l’Italia?
- Esatto, molti di questi apicoltori li abbiamo intervistati a bordo di una macchina full elettric e siamo andati dal Piemonte fino alla Sicilia. Abbiamo parlato di api e cambiamenti climatici con i nostri apicoltori.
- Ecco, in un momento come questo dove le api sono in serio pericolo, quanto è importante far conoscere l’arte dell’apicoltura?
- L’80% delle nostre culture sono impollinate dalle api. La riduzione di questi insetti non comporta solo la riduzione del miele, ma anche la riduzione della produzione agricola. La loro tutela è essenziale per la nostra catena alimentare.
- Ciò che sta riscuotendo grande interesse è il vostro progetto “Adotta un alveare”. Ma come funziona? E quanti ne avete adottato finora?
- Attualmente abbiamo permesso di portare agli apicoltori quasi mezzo milione di euro in meno di un anno. Siamo la prima azienda che porta il miele a casa delle persone remunerando il giusto prezzo all’apicoltore. Questo è il nostro carattere distintivo. Non sminuire la filiera ma anzi valorizzare ogni singolo secondo del lavoro delle api e degli apicoltori. Se le api avessero il salario, minimo un vasetto di miele dovrebbe costare quasi 3 milioni di euro, in meno di un anno.
- Facciamo un esempio, io che non sono un apicoltore, voglio adottare un alveare, posso farlo? E che tipo di procedimento devo fare per ottenere l’adozione?
- Certo che si può, basta andare sul nostro sito www.3bee.it/adotta-alveare, scegli il tuo apicoltore preferito, la fioritura che desideri e quanti chilogrammi di miele produrre.
- Mi saprebbe dire quante specie di api esistono e quale in particolare è a rischio maggiore?
- In realtà la principale italiana è la ligustica, che è utilizzata in tutto il mondo per la sua capacità di impollinazione. Ed è anche quella più in difficoltà a causa dei parassiti arrivati dall’Est e dai cambiamenti climatici che hanno ridotto il potere nettarifero delle piante.
- Prima di terminare con l’ultima domanda mi piacerebbe parlare del tram che avete creato a Milano insieme a “Il Milanese Imbruttito”, proprio al fine di sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici. Com’è nata l’idea?
- L’idea era quella di rendere le notizie appetibili in un modo meno serio, così che potessero coinvolgere il maggior numero di persone.