Distretto italiano del cappello 2019 in positivo
Sorridenti sono stati i primi nove mesi per il distretto italiano del cappello, settore che al momento non subisce crisi economica, che in Italia è rappresentato da 137 aziende, che forniscono lavoro a 2.255 addetti da gennaio a settembre 2019: dove il fatturato ha toccato 161 milioni di euro senza variazioni rispetto allo stesso precedente, con un incremento sia per le importazioni (108 milioni, +19%), che per le esportazioni (158 milioni, +27.9%). La stima è della Federazione Italiana dei Tessili Vari, elaborata da ISTAT.
In aumento delle importazioni sono i cappelli di paglia, che nei primi nove mesi hanno fatto registrare il (+31.6), mentre le esportazioni toccano i 18 milioni di euro con un calo (-1.9%). In aumento sia di importazioni (+19%) che di esportazioni (+27.9%) sono i berretti. Si attesta invece come paese di maggior fornitore di comparto italiano del cappello, la Cina con 47 milioni di euro (+12%) pari al 44% del totale importato. La Svizzera si conferma primo mercato di sbocco nei primi nove mesi del 2019, con un fatturato che sale a 37 milioni di euro (+116.2%). Seguono la Germania con 19 milioni di euro (+18.6%), Francia con 16 milioni (+8%) e Gran Bretagna con 15 milioni di euro (+2.9%), nonostante la difficile situazione dovuta all’ormai attuazione della Brexit. Ottima posizione per il cappello italiano anche per quanto riguardano gli Stati Uniti, 11 milioni di euro (+12.4%) e la Spagna con 7.4 milioni di euro (+13.3%).
“Per la prima volta dopo molti anni – ha aggiunto Paolo Marzialetti presidente del Settore Cappello della Federazione Tessili Vari – registriamo un ritorno con l’aumento delle esportazioni verso il Giappone (3.6 milioni +10.6%), anche per via del protocollo di intesa e dei nuovi accordi che prevedono l’abbattimento dei Dazi commerciali dell’UE“.
Buona anche la performance dell’Austria, con 4.5 milioni di euro (+12.5%) che consolida la sua posizione davanti ai Paesi Bassi 4.4 milioni di euro (-10.3%), ultima la Russia, ferma a 3.9 milioni di euro (-7.6%). Secondo le stime della Federazione Nazionale Tessili Vari, il 70% della produzione di cappelli in termini di aziende, addetti e fatturato, va al distretto del Fermano-Maceratese: sono le aziende di Montappone e Massa Fermana, in particolare che pesano per circa il 50% sulla produzione nazionale; seguono gli altri comuni interessati, che sono, Monte Vidon Corrado, Falerone, Mogliano, Loro Piceno e Sant’Angelo in Pontano.