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Roma, Villa Pamphilj è lo scenario scelto per la kermesse degli Stati Generali dell’Economia. Dal 13 giugno al 21 giugno, dieci giorni di intensi incontri volti alla progettazione del rilancio economico dell’Italia dopo l’emergenza Coronavirus. Si tratta di una occasione di dialogo e confronto tra soggetti economici, rappresentanti politici e parti sociali, quali Confindustria, PMI, Confagricoltura, Confcommercio e sindacati. A convocarli è il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. Il premier li aveva annunciati durante la conferenza stampa del 3 giugno.

L’obiettivo degli incontri è quello di stabilire un progetto unico per la ripresa dell’economia italiana ed usufruire dei fondi del Recovery Fund. Un fondo di recupero, uno strumento richiesto più volte dall’Italia all’Unione Europea per arginare l’impatto devastante del Covid-19.

Le parole del premier Conte

«Sabato c’è una sessione inaugurale degli stati generali dell’economia dedicata al consesso internazionale. Da lunedì inizierà il confronto con le parti migliori del Paese: inizieremo omaggiando il lavoro della commissione Colao, che ci riferirà il senso dell’iniziativa. È un buon lavoro. Ho visto che ha ricevuto varie critiche, ci stanno. Noi ministri stiamo in questi giorni lavorando con molta soddisfazione per mettere su un piano di rilancio del Paese».

Il piano Conte

Il piano del presidente del Consiglio Giuseppe Conte si focalizza su tre punti:

  • il rilancio delle infrastrutture, più un focus sull’Alta Velocità;
  • la semplificazione e lotta alla burocrazia;
  • gli investimenti per il rilancio dell’economia.

Il tutto partirà dal lavoro già svolto dalla task force redatta da Vittorio Colao. Il dirigente è stato scelto dal presidente Conte come guida scelto dal premier Giuseppe Conte come guida per il piano per la ripartenza dell’Italia dall’emergenza Coronavirus.

Un po’ di storia

Gli Stati Generali nascono in Francia nel XIV secolo. Erano formati da un’assemblea consultiva del Regno di Francia con rappresentanti di nobiltà, borghesia, clero e “terzo Stato”. La prima convocazione è stata del re Filippo IV, detto il Bello, il 10 aprile 1302 nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Convocati periodicamente dal 1484 al 1789 per intervenire nella deliberazione e ripartizione delle imposte. Trasformati in Assemblea nazionale costituente ed attivi fino al 1795.