È il vino italiano il più venduto nel mondo

Su 6 bottiglie vendute 5 sono di provenienza nostrana: arma vincente, la qualità: presentato a Roma il rapporto Coldiretti – Symbola: Crescita del 575% in trent’anni
Italia batte resto del mondo 5 a 1. È questo il rapporto tra le bottiglie di vino vendute dal bel paese e … “gli altri”. E questa è la rappresentazione di un giro d’affari che nel 2015, col suo valore di 5,4 miliardi di euro, rende l’Italia leader mondiale nelle esportazioni del settore.
Il mercato del vino Italiano è ancora tutto orientato a Occidente (sono gli Stati Uniti i principali importatori del nostro prodotto), ma non sono da trascurare nuove opportunità legate ai Paesi orientali. L’Italia proprio ai circuiti commerciali della Cina e del Giappone sembra voler guardare, dopo aver dimostrato di saper superare momenti critici come la battuta d’arresto dello scandalo metanolo, quando un’operazione criminale immise sul mercato vino alterato, causando decine di vittime e facendo crollare l’immagine, e l’indotto del vino italiano nel mondo.
Oggi a trent’anni di distanza, l’export di questo prodotto è aumentato del 575%, secondo quanto emerge dal dossier: “Accade domani. A trent’anni dal metanolo il vino e il Made in Italy verso la qualità”, presentato il 2 marzo a Roma dalla Coldiretti e dalla Fondazione Symbola.
«Il segreto di questa ripresa – si legge in una nota firmata da Coldiretti e Symbola – è in una strategia che sceglie di puntare, piuttosto che sulla qualità a basso prezzo, sulla qualità legata al territorio, vero asso nella manica italiano che il nostro Paese deve continuare a valorizzare.
«La domanda d’Italia nel mondo è legata alla qualità, alla bellezza, alla cultura – afferma Ermete Realacci, presidente della fondazione Symbola -. Per intercettarla l’Italia deve fare l’Italia, andare avanti nel cammino intrapreso verso la qualità e puntare sull’innovazione senza perdere la sua identità».
In questi trent’anni, infatti, a fronte di un così grande aumento delle esportazioni, la produzione di vino italiano diminuisce del 45% (sempre da rapporto Coldiretti -Symbola), differenziandosi contemporaneamente in direzione della qualità certificata: la maggior parte dell’export, a marchio Doc, Docg o Igt, lascia al vino da tavola una quota del 17% (elaborazione inumeridelvino.it su dati Istat).
Ricerche a cura di Vivien Pumpo