Food & Beverage, Valtellina epicentro dell’agroalimentare

Il Covid sta uccidendo l’economia, ma il settore Food and Beverage resiste. A confermarlo sono i numeri. L’industria agroalimentare italiana ha retto la pesante batosta pandemica dentro i confini nazionali, mentre è addirittura cresciuta sul fronte export. A riportarlo sono i dati del Rapporto “The European House Ambrosetti sugli scenari e le sfide per il settore agroalimentare”. Su questi temi si poggerà la quinta edizione del Forum ‘La Roadmap del futuro per il Food e Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni’, che si terrà a Bormio il prossimo 4 e 5 giugno.
Introduzione al mondo F&B
Il settore Food and Beverage, letteralmente cibo e bevande, nasconde un mondo ben più complesso di queste due semplici parole. Questo settore difatti è comunemente indicato come “ristorazione” comprendendo un’industria che riguarda tante attività come quelle di bar, ristoranti, hotel, centri commerciali e chioschi. Oramai ovunque si va, esiste un’ampia offerta commerciale di cibi e bevande, persino negli ospedali o nelle scuole sotto forma di distributori.
Si è assistito ad una congiunzione sempre più stretta tra il cibo e le bevande. Oggi, ad esempio, al ristorante oltre al mangiare si beve anche, così come in un bar che offre una vasta gamma di cibi da scegliere oltre le solite bevande. In una società odierna sempre più ricca di servizi, il settore F&B acquisisce sempre più peso economico e sociale. La continua espansione ed evoluzione del settore, comporta opportunità di lavoro sia per gli addetti del settore sia per chi voglia diventare imprenditore di aziende di ristorazione, di ospitalità e di pubblici servizi.
Differenti accezioni del termine tra l’Italia, l’Europa e il mondo
In Italia tutto quello che gira intorno al mondo del settore Food and Beverage è denominato semplicemente ristorazione. Se questo vale per l’Italia non è lo stesso per altre nazioni o continenti.
La denominazione propria food and beverage nasce con la nascita della comunità europea, e col la necessità di commerciare con operatori internazionali. Questa denominazione è usata molto dagli alberghi di 4 o 5 stelle aventi una vocazione internazionale.
Nei paesi anglosassoni il settore della ristorazione è denominato “Hospitality & Catering”, mentre nei paesi francofoni è denominato “Hòtellerie – Restauration”. Ma ciò che differenzia le varie accezioni del termine sono i differenti approcci e il modo di fare affari.
In Inghilterra e Stati Uniti sono istituiti veri e propri standards operativi e comportamentali atti alla soddisfazione del cliente (Costumer satisfaction) e il servizio al cliente (Costumer service) è considerato un caposaldo della vita dell’azienda ristorativa e alberghiera.
Agroalimentare: settore di punta dell’economia italiana
Il settore dell’agroalimentare cresce più di settori come il manifatturiero, sia in Italia che all’estero. Certo che la batosta Covid è stata sentita con un calo del fatturato rispetto a due anni fa. A confermarlo sono i dati statistici di filiera Italia che ha evidenziato un calo del 2,1% del fatturato del settore.
L’agroalimentare comprende le attività di diversificazione, supporto e anche quelle secondarie che vanno a rappresentare degli elementi rilevanti nella produzione agricola italiana. L’agroalimentare vale 205 miliardi, pari al 12% del PIL e rappresenta il Made in Italy all’estero. Per citare altri dati, basti pensare che gli addetti ammontano a 1,3 milioni e che le esportazioni contano ben 41,8 miliardi di euro.
A fare la differenza è il modello che oggi la produzione agricola nazionale e la parte migliore dell’industria alimentare condividono a pieno e difendono. Questa strada porta a promuovere e valorizzare un modello di sviluppo unico e distintivo ed una strategia unitaria di internazionalizzazione tramite partnership tra Filiera Italia e Fiere di Milano che punta a sostenere Milano come porta del cibo italiano verso il mondo. Proprio dalla Lombardia arriva un nuovo modello di punta dell’agroalimentare: il modello Valtellina.
La nuova frontiera 2.0 dell’agroalimentare: il Modello Valtellina
La nuova frontiera dell’agroalimentare italiano in una versione 2.0 è il modello Valtellina. A sostenerlo tra gli altri una delle maggiori organizzazioni con le migliori eccellenze che opera nei servizi di consulenza del terziario “The European House Ambrosetti”.
La Valtellina è una regione geografica alpina ricca di eccellenze agroalimentari, che vanno dalla famosa bresaola igp, ai pizzoccheri igp, ai vari vini docg di cui si fregia oltre che alle mele igp. La provincia in cui risiete è Sondrio, e stando alle analisi delle aziende food and beverage, si nota che in tale provincia il comparto cresce più speditamente di altre zone d’Italia.
Ma cosa fa della Valtellina il nuovo epicentro? Il fatto di abbinare oltre un buon cibo locale, anche il fattore sport. Questo la differenzia dalla valle del cibo emiliana, altro territorio ricco di prelibatezze culinarie.
Infatti, la provincia di Sondrio non punta solo all’alimentazione di qualità, ma anche su un’alimentazione sana da abbinarsi ad un corretto stile di vita inteso come salute. Il futuro dell’agroalimentare 2.0 prevede un connubio tra alimentazione, sport e benessere psicofisico.
Inoltre, i principali dati inerenti al numero di imprese, l’export e l’occupazione fanno della provincia di Sondrio una terra rigogliosa dal punto di vista agroalimentare. Per tali motivi “The European House Ambrosetti” ha scelto la zona valtellinese per il suo quinto forum del food dove si parlerà dei temi legati alla relazione tra alimentazione, sport e benessere.