G20 di Napoli, intesa su ambiente, clima e energia
Si sono concluse le due giornate del G20 a Napoli dedicate all’ambiente, clima e energia, dove i 20 leader dei Paesi responsabili per il 75% di emissioni globali di CO2 hanno trovato una soluzione. Il tutto si svolto attraverso le regia del ministro Roberto Cingolani che mostra un Communiqué in 25 punti che si estendono intorno a tre micro aree che sono:
- Protezione del capitale naturale e il ripristino degli ecosistemi,
- uso efficiente delle risorse ed economia circolare,
- biodiversità e finanza sostenibile.
Temi trasversali
Durante questoG20 si è dato spazio anche a temi meno impegnativi dal punto di vista “politico”, come le soluzioni basate sulla natura, a sostegno della biodiversità e ai servizi ecosistemici come ad esempio l’uso efficiente delle acque, dove infatti nel Communiqué si promuove il pieno utilizzo di soluzioni a favore della natura o di approcci volti all’ecosistema.
Difatti si è già dimostrato di avere delle performance nettamente migliori delle soluzioni artificiali per affrontare le varie problematiche. Ad esempio, la perdita di biodiversità o all’adattarsi ai cambiamenti climatici fornendo contemporaneamente numerosi vantaggi nei settori ambientale, economico e sociale.
Sostegno all’acqua e non solo..
C’è un altro tema di cui si è parlato, ovvero si è dato un forte sostegno alle Nature-based solutions per promuovere accesso all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie, gestione integrata dalle risorse idriche a scala di bacino su più fronti, uso sostenibile ed efficiente delle acque, conservazione e tutela.
Dal Communiqué si evince che insieme all’acqua è stato garantito anche il ripristino dei suoli degradati. Per far ciò i vari Paesi devono impegnarsi fino a raggiungere il recupero di almeno un 50% delle aree già degradate.
Oltretutto viene puntualizzata anche l’importanza della salute del suolo al fine di ottenere dei servizi epistemici collegati alle condizioni di vita e al contenimento dei molteplici rischi, richiedendo così l’inserimento di tali azioni pianificati per il post-covid.
Nel progetto anche i mari
Sempre a tutela della biodiversità nel Communiqué si nota anche l’impegno del g20 a fortificare le azioni sui livelli che volgono alla conservazione, alla protezione, oltre al ripristino ed uso sostenibile dell’oceano, mari e risorse marine.
Infatti attraverso l’identificazione di Area Based Management Tool che includono le aree marine protette, in modo che siano rappresentative ecologicamente e che vengano gestite in modo efficace.
Economia e finanza
Un po’ ristretti invece i temi dedicati all’economia circolare e alla finanza sostenibile. Infatti, nel primo caso l’obiettivo principale che è emerso del G20 è rafforzare una cooperazione multilaterale nell’innovazione circolare. Nello specifico si punta a ridurre l’impronta ambientale e si pensa a raddoppiare la circolarità dei materiali con l’obiettivo di raggiungere volontariamente entro il 2030.
Per quanto riguarda la finanza verde, invece i leader politici hanno trovato un accordo per rafforzare gli investimenti nelle attività del capitale naturale, ovvero promuovere sinergie tra flussi finanziari destinati al clima, agli ecosistemi, alla biodiversità e all’allineare gli investimenti verso la crescita e lo sviluppo sostenibile.
In Italia
Anche se il Paese ospitante del G20 è l’Italia, duole notare che le soluzioni elencate nel Communiqué non siano delle più brillanti.
Dove infatti da un lato si celebrano l’utilità delle soluzioni che si basano sulla natura, dall’altro il capitale naturale italiano si sta degradando progressivamente.
E questo va anche “grazie” ai 12.5 miliardi di euro in sussidi dannosi per la biodiversità censiti dal Ministero della transizione ecologica. Si promuove l’accesso all’acqua potabile ma purtroppo la siccità avanza rapidamente verso tutto lo stivale. Il 42% dell’acqua immessa in rete va dispersa prima di arrivare al rubinetto.
Inoltre si punta al recupero dei suoli degradati ma il consumo di suolo non è stato fermato nemmeno durante la pandemia.